Le otto regole per fare carriera in azienda e promuovere sè stesse
Dalla discussione aperta grazie a Letizia “Mamma: Vuoi una Promozione?” ho estrapolato l’articolo che suggerisce e tradotto (…liberamente 😉 ..) per comodità in italiano: Strategic Self Promotion: 8 rules for marketing yourself internally at your company
Le 8 regole strategiche per promuovere sè stesse internamente all’azienda
Regola #1: Capisci il tuo interlocutore
Che tu sia inserita nell’area Marketing piuttosto che nella funzione Finanza/Accounting ecc.. esiste un principio per fare marketing di sé stessi fondamentale: impara a conoscere a chi ti rivolgi.
Questo è un aspetto fondamentale per soddisfare le esigenze di chi ti coordina e per fare carriera.
Il tuo manager preferisce comunicare per e-mail o verbalmente? Reagisce e apprezza di più le analisi e tabelle rispetto a report descrittivi? Si entusiasma di più di fronte ad un risparmio di costi aziendali piuttosto che ad un incremento di fatturato? In che momento della giornata è più disposto a feedback veloci piuttosto che a conversazioni? L’analisi di questi aspetti e conoscenza non potrà che aiutarti nel lungo periodo.
Regola #2: Crea uno schema regolare per la vostra comunicazione
Invece di sorprendere il tuo manager con una relazione sulle attività quando meno se lo aspetta – e sarà più probabile che se ne dimentichi – stabilisci uno schema regolare di comunicazione. Il primo pomeriggio del venerdì è in genere un buon momento, perché il vostro coordinatore potrebbe realmente avere il tempo per leggere e concentrarsi. Qualsiasi sarà il momento scelto, dovrai essere coerente di settimana in settimana. Nel tempo, il supervisore non solo saprà delle tue “buone news del venerdì”, ma effettivamente le aspetterà con piacere.
Regola # 3: Riporta solo il quadro generale.
Quando finalmente approccerai il tuo manager con gli aggiornamenti positivi, stai attenta a non inondarlo con i dettagli. Si è sempre in tempo a fornire più informazioni in un secondo momento, se richiesto. E c’è un altro vantaggio lasciando i dettagli ad una fase successiva: dà al vostro capo una scusa per convocarvi o fermarsi da te per un colloquio POSITIVO riguardo le tue prestazioni.
Regola # 4: Presenta i successi, ma resisti alla tentazione di abbellirli.
Una volta impostata un’efficace comunicazione con il tuo manager ed un appuntamento periodico di confronto, si può essere tentate di allargare i confini e confondere la linea di demarcazione tra ciò che è previsto nel tuo ruolo e quello che è considerato un risultato straordinario. Resisti alla tentazione di sottolineare che hai raggiunto il tuo obiettivo di Fatturato per l’anno, o che hai completato un grande progetto in tempo, o che un documento di pianificazione sul quale hai lavorato per diversi mesi è ora pronto. Per quanto difficoltose queste attività potranno essere, non dimenticare che sono una parte prevista dal tuo ruolo e lavoro.
Regola # 5: se non ti senti di sostenere un’affermazione/studio o non ci credi al 100% non citarla
I piccoli imprenditori, come anche gli amministratori delegati, sono estremamente sospettosi rispetto alle buone notizie. Forse è perché sono stati delusi tante volte in passato. Si può essere certi al 100% che chi riceverà il tuo report positivo, di volta in volta, dubiterà, sviscererà e discuterà i dettagli con voi. Se non ti senti certa e sicura del tuo report/analisi e della sua presentazione alla persona che rappresenta la tua azienda, non mostrarlo finché non ti sentirai sicura e lavoraci su meglio.
Regola # 6: Usa tabelle e grafici a colori.
Se vuoi che il tuo manager legga realmente quello che stai realizzando a valle delle sue richieste, cerca di evitare lunghe relazioni scritte, i documenti con paragrafi e anche report con frasi lunghe. Presenta, quando possibile, le informazioni in un formato succinto basato su tabelle e grafici, facile da controllare, comprendere e assorbire. E in mancanza di tabelle e grafici, non sottovalutare le potenzialità di una e-mail con una breve lista di punti salienti. Conosciamo tutti nel corso della nostra vita una persona che invia lunghissime e-mail che solitamente cancelliamo o archiviamo, perché il messaggio è di solito troppo lungo da leggere. Non diventare quella persona!Un tocco di colore di tanto in tanto (senza esagerare) nelle tue presentazioni e grafici indicherà immediatamente al vostro manager che le tue informazioni sono importanti, e che hai messo tempo e sforzo per realizzarli.
Regola # 7: cogli l’occasione per fare bella figura agli occhi del tuo manager
Stai cercando un modo sicuro affinché il tuo manager sia entusiasta di ricevere i tuoi aggiornamenti periodici? Focalizzati nel fornirli in tempo, in report ben stringati e ben formattati che possa utilizzare per sponsorizzarti con il SUO manager e altri del management. Quando crei un report o documento poniti la domanda “Basandosi sul contenuto e formato del report, potrà essere utilizzato dal mio manager come documento di presentazione al direttore generale (o per il CdA)? Se la risposta è no, impegnati di più e lavoraci meglio. Un buon dirigente o CEO può, ovviamente, completare il tuo lavoro e portarlo ad un livello alto…ma un buon collaboratore può trovare il modo per far fare bella figura in azienda o in un progetto al suo manager.
Regola # 8: Esponiti di là della tua area/divisione
Il tuo supervisore diretto non è l’unica persona verso la quale “fare marketing di sé stessi”. Non esiste un divieto nel menzionare i tuoi successi e quelli della tua area al di fuori della tua divisione.
I tuoi colleghi di altre aree di oggi potrebbero essere i tuoi futuri colleghi di area o addirittura i tuoi futuri manager o anche buoni contatti in un’altra azienda perciò più la gente sa che sei molto brava in quello che fai, meglio è.
Cosa ne pensate? Potrebbero essere utili?
Maria
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Tags: autostima, mamma, mamme, mamme e carriera, Mamme e Lavoro, mamme in azienda, maternità
Solo una piccola annotazione: noto che nell’articolo è sempre stato usato il maschile per indicare il manager, immagino traducendo correttamente dall’inglese. E’ ancora molto profondo il principio per cui il capo è di genere maschile!
Cordialmente
Laura Riva
Cara Laura,
E’ un tema che mi pongo continuamente sull’impostazione dei post nel network ma non solo.
In realtà il “genere” utilizzato in senso generale nelle regole di grammatica italiana è il maschile (cioè per indicare sia manager donne sia manager uomini si parla al maschile).
Dovendo scrivere nel blog a tutti i possibili lettori mi sembrava fosse la scelta più corretta.
Nel difendere e rivendicare spazi professionali, di sviluppo e conciliazione non dobbiamo incorrere nello stesso comportamento di chi esclude il genere femminile da certe logiche!
Un caro saluto e grazie per seguirci,
Maria
Sto per entrare in maternità. Aah che emozione la mia prima gravidanza (a 42 anni … vabbè ci ho messo un po’). Non sono ancora ancora a casa che già mi trovo senza un vero lavoro: i miei clienti riassegnati e nessuna visibilità sul mio rientro, che ho già annunciato essere a stretto giro. Lavoro in una grande multinazionale, che si fregia di essere molto women oriented, ma se poi guardi bene non è così.
Così mi trovo a desiderare prima di tutto di mettere al mondo un figlio sano e poi di tornare al lavoro con una strategia, per “riprendermi” ciò che mi stanno togliendo. Per cui stamperò questo articolo e lo appenderò in cucina, per leggerlo ogni mattina.
Che libri posso leggere sull’argomento? Li affiancherò volentieri a quelli sulla maternità.
Grazie mille!
Barbara
Ciao Barbara,
quello che ti posso consigliare è di entrare (se già non ci sei) nel network WMI perchè i libri li hanno già scritti tutte le (per ora) 1.700 mamme che hanno raccontato le proprie esperienze.
Imparare dalle best (o worst..) practice di chi ci è passato prima secondo noi è il primo step importante!
Ti aspettiamo
Maria
Lavoro in una multinazionale da 11 anni. ho avuto 2 maternità gestite a livello lavorativo, secondo me, molto bene. Dico secondo me, perchè ho avuto delle gravidanze ottime e quindi pensavo che andare in maternità all’ 8 mese e rientrare subito dopo il 4 mese, e fare straordinari e impegnarsi costantemente e essere flessibili e disponibili sempre fosse un “farsi perdonare” di essere donna e voler essere anche madre. Non sono uno squaletto da carrierona, amo molto il mio lavoro ma voglio essere anche una madre.
La realtà è che mi rendo conto del vicolo cieco in cui mi sono infilata. Stipendio fermo da anni e quindi grande divario con i colleghi uomini di pari livello, nessuna prospettiva di carriera. Solo montagne di lavoro di ogni genere che cmq riesco sempre ad evadere perchè oramai mi sono specializzata nel “tuttofare ad ogni ora”. Purtroppo, altre colleghe se ne sono andate via già da tempo, perchè hanno ripiegato su lavori meno qualificanti e a me questa cosa non va giù. Altro purtoppo è che, avendo avuto per anni solo superiori uomini, speravo che essere gestita da una donna potesse giovarmi. Da poco tempo finalmente ho una manager donna. A livello umano sono rinata, però questa vuole fare la nonna. Io sono un tecnico e lei delega l’aspetto tecnico solo agli uomini e tiene per se l’aspetto burocratico/amministrativo. Le donne per lei ci devono stare solo per la “diversità” nei team di lavoro, se poi non fanno niente non importa. Quindi se vai a parlarle di lavoro dice che non ne capisce e magari ti offre un tè. Poi si ostina a cercare di non far “affaticare” le persone di lavoro, di innaffiare le piante, di tenere le scrivanie ben spolverate. Insomma a livello umano è lodevole ma tecnicamente è un disastro e infatti nel suo reparto molte persone hanno dato le dimissioni mentre lei si ostina a chiedere di portare piante e fiori in ufficio.
Cosa devo fare? Quando riucirò a trovare il modo per essere apprezzata da qualcuno e almeno essere equiparata ai colleghi uomini?
Ciao Luisa,
lo so che ti sembrerà un consiglio banale, ma io proverei comunque a dimostrare alla tua manager che sei perfettamente in grado di sostenere i ruoli tecnici che ti si addicono.
Cerca di trovare un canale di comunicazione in linea con in suo modo di essere, non dissociarti dal suo modo di impostare le relazioni umane e professionali. Porta anche tu una pianta in ufficio e mostra il tuo lato umano parlandole apertamente della tua difficoltà.
Non potrà andare male considerando che vuoi lavorare di più e meglio!
un caro saluto, maria